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I grandi capi

Destano simpatia e fiducia quei partiti politici che non sono coagulati attorno a un”leader maximo” come si dice di Fidel Castro. In questi partiti la bussola non è il capo, ma le idee, o -meglio ancora - il bisogno della società.

Nella storia recente, tutte le nazioni che hanno vantato un capo carismatico, o un uomo mandato dalla Provvidenza, ne hanno subito danni. Nessuno dimentica i Franco, i Peron, i Mussolini, gli Hitler, gli Stalin, gli Armadinejad, e altre figure di piccoli “grandi”. Questi capi carismatici hanno portato all’umanità, campi di concentramento, umiliazioni di tutti, e guerra.

Quando emerge un capo, emerge una catastrofe, presente o futura. Catastrofe di immoralità, di disprezzo dei poveri, di depauperamento morale intellettuale e finanziario. Sembra molto indicativo che questi “sommo capi” si arricchiscono sempre alle spalle della povera gente, che patisce. Nella storia non esiste uno solo di questi capi che, come dice Gesù, non abbia mangiato la casa della vedova.

Peggio ancora: Questi capi carismatici, non raramente legati alla massoneria, oltre a mangiare la casa della vedova, mangiano l’anima della gente, con la menzigna, orpellata da produzioni televisive, costellata di molte promesse non mantenute, e di molte ragazze non vestite.

Quando nasce, in una nazione, un grande capo-partito, nasce una disgrazia.

Anche la nascita di Nerone e di Erode fu festeggiata.

Gesù nasce nascosto, non da grande capo-partito. E quando la gente volle farlo re, egli fuggì.

GCM 28.01.11 , pubblicato 05.04.11