Declino o salvezza?

La mia speranza è che i genitori non s’accorgano che, nel volere un solo figlio, lo destinano alle future riserve europee. Come in America l’avvento dei molti “visi pallidi”, costrinse i nativi a radunarsi nelle riserve, così gli Europei, con il massiccio incremento di Arabi e di Africani, si ridurranno a pochi, e la loro superba civiltà sarà studiata come una curiosità, residuo di popoli scomparsi.

E’ solo fantasia, questa?

La risposta è nel nostro diminuire esponenziale nelle classi elementari.

Può darsi che il fenomeno storico del passato si rinnovi. I Romani, invasi dai barbari, si mischiarono con loro, perché il contado mantenne le tradizioni e le accostò alla cultura dei barbari. Però oggi il contado è inurbato, perché segue i dettami della televisione, e perde la  specificità del vivere fuori delle nuove civiltà.

Oppure i nuovi venuti si adegueranno alla “civiltà” passata e si accontenteranno di immettere nuova forza e nuova linfa negli alberi ormai decrepiti. E oggi, come allora, sarà la Chiesa a favorire una nuova amalgama? Sarà lo spirito di Cristo a suggerire il nuovo modo di essere fratelli?

Sembra che la cultura europea, nel suo decadere, voglia anche distruggere la Chiesa, per cancellare ogni traccia della civiltà, che ha fatto l’Europa.

Oppure si apriranno quadri inediti, che le nostre paure non osano neppure sperare.

Per fortuna, se la storia è incapace di salvare le civiltà, esse sono assunte, con gli uomini, nel grande alveo del seno di Dio.

GCM 11.08.11