HOME

Home > Societa' MONDO > Articoli 2011 > Centro e dispersione

Centro e dispersione

Se non restiamo tenacemente rivolti a te, o Padre, ci ritroviamo dispersi in un universo perennemente instabile.

Le scoperte scientifiche ci dimostrano sempre più chiaramente che ogni realtà nell’universo è in continua evoluzione. La stabilità della Terra, in continua corsa attorno al Sole e rigirandosi su se stessa, è solo un’infinitesima parte di tutto l’universo sempre mobile.

Già dai primordi umani si cercava un centro: geocentrismo, eliocentrismo, galassia. E questi centri non erano che molecole fra loro relazionate. Conseguenza (scienza e fede si abbracciano): relatività universale.

L’esigenza di un centro di orientamento permane tenace.

L’esterno a noi, non è più in grado di essere il centro orientatore. Perfino la stella polare sta passeggiando.

Anche per capire qualche cosa dell’orientamento del mondo, e soprattutto per trovare l’orientamento personale, si affaccia la frase di S. Agostino:” ci hai creati per te, Signore, e il nostro cuore non trova pace, se non riposa in te”.

Anche la pace del cosmo cerca un centro, dal quale nasce ogni attrazione degli astri. Non è un centro fisico, ma è una fonte di energia misteriosa. L’uomo, pur essendo parte nobile del cosmo, capace di intelligenza, è tuttavia parte di esso, legato necessariamente a tutto il cosmo per poter esserci, vivere, morire ed essere assunto nella risurrezione.

Né l’uomo, né l’universo vagano in una deriva senza approdo. L’approdo dell’uomo nella risurrezione è l’approdo di tutto l’universo, bisognoso di cieli nuovi e di terre nuove. L’uomo trascina l’universo, perché tutto è suo, lui è di Cristo e Cristo è di Dio.

GCM 05.03.11, pubblicato 03.06.11