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Antimateria

In questi giorni si parla molto dell’antimateria. La si incarcera, per studiarla. La si ipotizza presente nel Big Bang.
Antimateria, fisicamente sperimentabile. Materia e antimateria. Una volta eravamo abituati a udire “materia e spirito”. Corpo e anima. Insomma due realtà opposte e accostate. Accostate tanto, che vige non solo il confronto (che è già un accostamento), ma la loro necessaria presenza, per segnare anche i loro confini, che limitano non solo chi è dentro il confine, ma anche chi gli è  esterno. I confini aiutano a descrivere le due realtà, con lo stesso tracciato: esso indica ciò che è spirito e ciò che è materia, o - se si vuole- ciò che è materia e ciò che è antimateria.

Gli scienziati si pongono la domanda: come mai, successivamente al Big Bang, trovandosi presenti materia e antimateria, esse non si sono annullate reciprocamente? Che cosa della materia è sfuggito all’annientamento? E perché?

Forse l’antimateria Dio l’ha riservata a sé? Forse Dio ha sostituito l’antimateria con la presenza del suo Spirito?
Forse l’incarnazione ha ricostituito ciò che era “nel principio”? Ma in forma diversa e superiore?

Domande, che al presente non hanno risposta.

Eppure l’inoltrarsi verso l’inizio, è un tentativo di studiare la materia e l’antimateria per risalire al principio... e oltre.

La fede, la rivelazione, non soltanto non contraddicono i risultati della scienza, ma l’accompagnano con un cammino parallelo, che a poco a poco, sente sempre più affini le scoperte della scienza.

GCM 19.11.10. pubblicato 10.01.11