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Nuove idolatrie

Perché David si scopre grande peccatore per aver ordinato un censimento? Noi oggi viviamo appesi ai numeri: quanto guadagno? quanto ho in banca? quanti votano per il mio partito? quanto costano i fagioli? quanti sono gli studenti, gli over sessantacinque... Perché dunque sentirsi peccatori nel quantificare la popolazione?

Dio s’era già offeso quando gli Ebrei vollero avere un re: Samuele lo ricorda. Adesso si offende nuovamente.

I re infatti si credevano padroni del popolo, proprio come i presidenti del consiglio dei giorni nostri. Israele invece era il popolo di Dio, costruito da Dio, e non il popolo del re. Il re, come il Papa e i Vescovi, era solo il custode e l’amministratore del regno che era ed è sempre di Dio.
Il peccato di David, ripeteva il peccato di Adamo ed Eva: essere “come” Dio. Pretesa di detronizzare Dio. E’ un peccato uguale all’idolatria.

E’ il peccato più grave: scartare Dio, la sua presenza e la sua volontà, per sostituirli con la presenza dell’uomo. E’ il peccato di ogni epoca e di ogni persona, quando la vita e il comportamento si fondano sul pensiero umano o solo sulle leggi create dall’uomo.

E’ il peccato occulto che serpeggia in coloro che fanno unica guida la filosofia di uomini, gli statuti delle nazioni, che non sono stilati “in nome di Dio”.

Oggi il pericolo di peccati occulti o palesi di idolatria è all’interno delle leggi del mercato e della finanza. Dove si erge un assoluto umano, nelle scienze nelle arti nella politica o nell’economia, assoluto che scarta il rapporto con Dio, ivi si perpetra un peccato di idolatria, di fronte al quale i peccati di sesso, che pure sono peccati, quasi scompaiono.

GCM 05.02.10  pubblicato 12.05.10