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Moratoria

Moratoria alla pena di morte. Cioè attesa verso la cassazione dalla pena di morte, cioè della morte decisa dal potere, che vuol dominare la vita del presunto delinquente.

Moratoria: ossia portare più in là possibile la morte.

La medicina, negli ultimi tempi e nel nord occidente del mondo, ha già attuato una moratoria alla morte. Infatti la vita degli italiani si è allungata. Prima si moriva a 60 anni, ora si muore a 80. Una moratoria di 20 anni. La stessa medicina procura aborti, con bisturi o con pillole. Ciò fa diminuire la media della vita italiana a circa 20 anni. Per gli aborti, per i feti non c’è moratoria.

Viviamo in un mondo contraddittorio, e non solo per le ragioni esposte dal CENSIS.

Il Vangelo ci narra di altre moratorie per l’applicazione della morte.

L’adultera, cui stava per essere applicata la pena di morte. Interviene Gesù (chiamato in causa malignamente dagli esecutori della pena di morte) e libera dalla morte l’adultera.

Malati destinati a morire, vengono guariti da Gesù, e la loro morte è procrastinata. Una moratoria meravigliosa, causata dal Figlio di Dio.

Altra, e non unica, moratoria della morte la constatiamo nella risurrezione di Lazzaro. La sua morte è rimandata a nuovo appello di Dio. Questa moratoria, da Gesù, è definita “gloria di Dio”.

Le piccole nostre moratorie della pena di morte, unite alle non moratorie sull’uccisione del feto (“entro i primi tre mesi”), sono pallide imitazioni (e forse scimmiottaggini) della potenza vitale di Gesù. Pur essendo meschine, si affiancano all’opera di Dio e di Gesù.

Pure nella loro limitatezza, vanno accolte con favore da chi crede.       

GCM 19.12.07