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Anticristo

    “Molti anticristi sono già venuti”: per anticristo qui si intende una persona, che non accetta la pienezza di Gesù, uomo-Dio. E’ contro il Gesù reale, come voluto dal Padre.

    Quello che lo scrittore aggiunge ci fa riflettere sulla condizione, anche italiana, dei giorni presenti.
“Sono usciti da noi, ma non erano dei nostri; se infatti fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi”.

    Oggi le uscite dalla Chiesa sono innumerevoli. Se escono, non sono dei nostri. Non sono dei traditori, ma sono sempre stati estranei, nonostante l’apparenza della loro appartenenza. Sono quindi rimasti pagani, pur con la parvenza del cristiano battezzato e cresciuto.

    L’uscita dal grembo dei credenti, avviene perché “doveva essere manifestato che non tutti sono dei nostri”. Sembra quasi un sollievo, constatare la chiarezza. Non pianto per la perdita (che non c’è), ma soddisfazione per la verità che si palesa.

    Si può e si deve attendere il figlio uscito di casa e recato tra prostitute e porci. Si deve far festa. Ma proprio perché “era morto ed è tornato in vita”. Era morto o non era mai nato.

    In Italia i credenti sono tuffati in ambiente parte pagano, parte musulmano e parte ebraico. Ormai chi ama Gesù, non si deve accingere a una rievangelizzazione, ma meramente all’evangelizzazione, quella autentica, che non è l’annuncio che la comunità cristiana fa della chiesa, ma di Gesù. E’ il Vangelo di Paolo: l’annunciare Gesù, vissuto, morto e risorto.

    Il compito non è gravoso, perché chi ama Gesù, è preso dalla gioia incontenibile di parlare di lui, di viverlo con serenità, e di morire fiduciosi nella sua salvezza.

    GCM 02.02.08