Dopo secoli di cristianesimo, ci troviamo ancora nel buio, nella cattiveria, nel terrorismo.
Così obiettava, dopo una conversazione sul Vangelo, un giovane, per dichiarare l’inefficacia del cristianesimo.
Gesù è venuto come “principe della pace” o, tradotto meglio, come “inizio del benessere”. Egli ha assicurato pace e luce a tutti.
I credenti in Gesù hanno raggiunto “la pace e il bene”, secondo lo slogan francescano. Essi hanno capito una condizione fondamentale necessaria per l’avverarsi del regno di Dio. Essa è la fede in Gesù.
L’unica condizione che Gesù chiede, perché sia efficace la sua opera tra gli uomini, è che essi credano. Non chiede ricchezze, cultura, virtù. Chiede fede.
Perciò se dopo venti secoli di cristianesimo gli uomini sono ancora sossopra, è perché nel mondo manca la fede in Gesù.
Perciò all’interlocutore, ricordato all’inizio, io chiesi: ”Lei crede in Gesù?”. La risposta: “Non ancora”.
Certo che talebani, terroristi, multinazionali affamatrici, legislatori infanticidi, magnaccia, caporali ecc. non credono in Gesù. Se credessero, cambierebbero atteggiamento e anche mestiere.
Dio ha donato tutto agli uomini, per rendere felici i suoi figli. Ha donato anche quel grande strumento di amore e di salvezza che è Gesù, suo Figlio. Ma chi usa questo strumento?
Allora, il mondo va male non dopo due millenni di cristianesimo, ma dopo due millenni di assenza di fede e di cristianesimo.
Gesù è salvezza di Dio. Egli è “luce da luce”. Si proclama: “Io sono la luce del mondo”. Dei suoi che lo seguono dice: “Voi siete la luce del mondo”. E’ un dilatare della luce, che guida alla felicità.
Ma purtroppo, osserva Giovanni Evangelista, “la luce venne nel mondo” e si scontrò e si scontra con la tenebra.
GCM 17.07.07