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I duri

Le persone più disturbate psichicamente sanno sempre ciò che devono fare gli altri. In compenso non conoscono se stesse. Guai a sfuggire all’impero della loro lungimiranza. Gli altri sbagliano sempre.

Una madre, ultradisturbata, tiene sotto torchio il marito e l’unica figlia: due disperati sotto le briglie di una più disperata di loro. I due si adattano all’impero, perché si sentono in colpa: il marito, perché ha sacrificato un suo ideale per aiutare la moglie cagionevole; la figlia, perché si trova spesso a dover disobbedire. Questa madre, contro il parere dei medici, detta anche medicine e cibi da far ingurgitare alla figlia.

Questo esempio chiaro, forse estremo, descrive bene l’impero dei disturbati sugli altri.

Anche fuori famiglia, anche nel clero e nei conventi, i più disturbati pretendono di imporre ad altri le loro leggi, fino ad inventare decisioni di autorità, che non si sono mai espresse o che si sono espresse in direzione opposta.

Per queste persone, le loro difficoltà psichiche diventano leggi. Leggi per sé o per gli altri.

Per esempio, le persone rigide (l’essere rigidi è sempre una stortura) oltre a scambiare la propria rigidità per forza di carattere e segno di costanza, si vantano della propria rigidità e pretendono che gli altri seguano le loro intemperanze e sottostiano alle loro esigenze.

Questo avviene negli uffici, nelle fabbriche (dove la gente si trova per alcune ore al giorno) e nei conventi (dove le persone si trovano ventiquattro ore al giorno). La parte più tragicomica della situazione consiste nel fatto che i superiori li approvano. Superiori disturbati pure essi.

GCM 19.01.10