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Tabù

L’altra sera udivo una dichiarazione: ora che si può parlare in pubblico di ogni cosa, anche delle più nefande sconcezze, finalmente è superato ogni tabù. E’ una vittoria del lassismo dilagante, una uscita da ogni regola.

Però i trionfatori del superamento di tutti i tabù, se sono insultati o picchiati, o se subiscono un furto in casa, si adontano e protestano e, se possono, si vendicano legalmente o illegalmente.

Ciò significa che non è superato “ogni” tabù, ma soltanto quei tabù che a loro danno fastidio. Se tutti i tabù fossero superati, non esisterebbe più il tabù del furto, dell’aggressione, del terrorismo.

Tutti i tabù, per certuni, si riducono ai tabù della sfera intima genitale, i tabù delle norme morali.

Però, mentre alcuni cantano per la meravigliosa vittoria sui tabù morali, un tabù si va rafforzando e dilatando: il tabù, che si riferisce a Gesù.

Guai parlare di Gesù! E’ scandaloso, per una società sedicente evoluta, parlare ancora di Gesù.

Già venti secoli fa “si radunarono per complottare di togliere Gesù di mezzo” scrivono i biografi di Gesù. E chi erano questi tali radunati? I farisei.

Ci risiamo: sono farisei, oggi, quei giornali e quei motori di ricerca, che mostrano tutte le sconcezze, ma tacciono sempre su Gesù. Vedi, per esempio, Google, per non far nomi. Del resto hanno anche ragione: Gesù non può stare in mezzo a quella fogna.

Intanto, mentre si canta la vittoria sui tabù sessuali, aumenta più serrato il tabù su Gesù Cristo.

GCM 18.07.09