HOME

Home > Societa' INSIEME > Articoli 2008 > Incontro di religioni

Incontro di religioni

Si parla molto, talvolta troppo poiché senza cognizione di causa, di incontro tra le religioni. So che il termine “religione” è ambiguo, poiché pone sotto un unico denominatore posizioni trascendenti e posizioni immanenti, dualismo e monismo, rivelazione e filosofia. Però accetto per un momento il comune pensare sulla religione.

Incontro tra religioni: mi sembra ci siano tre fasi necessarie per un autentico incontro, e non per una mera giustapposizione di oggetti in una vetrina, come quasi sempre avviene, perfino nel giornalismo che più si presenta come serio e credibile.

Mi sembra che per l’incontro di religioni, ciascuna deve partire da una chiara definizione della propria posizione. Se chi è cattolico non percepisce bene il valore del suo essere cattolico, è negato ad attuare un vero incontro. Giungerà tutt’al più a una cortese attenzione nello star con gli altri, ma non muoverà da una convinzione della validità dell’incontro.

Nel contattarsi, tra di loro, le religioni (ossia le persone religiose) muovono questi passi: conoscenza, stima, ammirazione, comunione.

Il primo passo è il più difficile e necessario: bisogna conoscere noi e coloro che si incontra.

Dalla conoscenza emergono i valori che ognuno persegue. Se i valori sono conosciuti si raggiunge la stima reciproca e, con essa, l’ammirazione per i valori, sia comuni che propri di ciascuna religione. I valori ammirati sono ricchezza, e, nell’incontro, ciascuno è disposto a offrire all’altro le proprie ricchezze, e a ricevere le ricchezze altrui.

GCM 30.05.08