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Due giustizie

     Talvolta i laici non si allarmano per l’indebita ingerenza dei cristiani, quando appunto le idee coincidono, almeno formalmente, tra le due sponde.
       Almeno formalmente, perché spesso non si incontrano i motivi profondi dai quali ci si muove per dire quelle idee.
       Invece non noto il reciproco, ossia i cristiani che si allarmano se un laico dice le stesse cose di un cristiano, commettendo chiaramente un’indebita ingerenza. Ho sentito, in questi giorni, un ministro, non apertamente cattolico, anzi, che ha dichiarato che la pedofilia si oppone a Dio e allo stato. Nemmeno una piccola protesta da parte dell’ufficio stampa del Vaticano.
       Come sarebbe bello che si abbracciassero tutti nell’unico bene per gli uomini. Ciascuno donando il proprio apporto, per migliorare le condizioni dell’uomo.
       La pedofilia si oppone a Dio e allo stato. Ciascuna parte nota le ingiustizie, i crimini, e gli si oppongono. però sono due giustizie diverse.
       Lo stato ha un unico mezzo per “far giustizia”: la pena, dopo la condanna. Anche la condanna con la soppressione della vita del criminale. Oltre la sanzione non va, sebbene talvolta alla pena accompagna la rieducazione.
       La giustizia di Dio desidera solo salvare. “Sono venuto nel mondo non per condannare, ma per salvare” afferma Gesù. La giustizia di Dio è una giustizia aperta ad altro.
       Nell’episodio evangelico della donna adultera, le due giustizie, quella di Dio e quella degli uomini, si palesano. Gli uomini vogliono far giustizia (in armonia con le leggi di Mosè) uccidendo la donna. Gesù fa giustizia, salvando la vita e rilanciandola: “non peccare più”.
       GCM 19.11.07