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Bambini umani

Il Padre ha restituito ai bambini il gioco tolto ad Adam. E fino a che il bambino non vuole diventare più grande, mantiene il gusto alimentatore del gioco. Poi, stimolato dai genitori e dalla società, ammalati impazienti di adultismo, egli vuol diventare più grande di quanto è, perde il piacere del gioco, e si ingolfa nella frenesia delle gare.

Una delle distruzioni dell’infanzia consiste  nell’imporre al bambino giochi che lui non crea. I videogiochi soddisfanno i genitori, ma nuocciono ai bambini imbavagliando precocemente il loro bisogno di creatività. Quella creatività infantile, che è il legame diretto con il nostro Padre, Iddio.

Purtroppo da sempre le civiltà, cosiddette, avanzate, esigono di creare il cittadino, trascurando l’uomo. E’ l’opposto del programma di Gesù, che anteponeva l’uomo al cittadino.

Gesù volle redimere l’uomo, anche quando l’uomo, per essere se stesso, doveva saltare le esigenze del cittadino. Per la fame dell’uomo supera le esigenze del sabato, legge ferrea nel contesto sociale di allora. La sua lezione passò ai martiri, che per mantenere la propria integrità umana elevata dalla fede, sfidarono le leggi dei numerosi Cesari.

Oggi la Chiesa, quella autentica di Gesù, si sottrae alle molte storture delle leggi semiramidate degli uomini.

Se i bambini fossero rispettati nelle loro esigenze, non stimolate dal commercio e dalle suggestioni di un mondo perverso, troveremmo nelle nostre famiglie meno videogiochi e più plastilina e matite colorate.

Anche oggi Erode, con occhi a mandorla o con la tuba di zio Sam, uccide i bambini.

GCM 18.08.08