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Aiutiamo i bambini


    Oggi, purtroppo, si parla molto di bambini violentati, maltrattati, umiliati.

    Se ne parla molto, grazie all’aumento dei mass-media, e non probabilmente perché la violenza sui bambini sia enormemente aumentata. Infatti basti ricordare tutta la letteratura dell’Ottocento sui bambini orfani, sui bambini abbandonati nelle ruote, o sugli spazzacamini, per ricuperare un certo spaccato sulla violenze ai bambini di allora.

    Questo non ci consola, con il dire che il mondo è sempre andato così. Ma ci stimola ancora di più a rompere una catena infinita e maledetta.

    Eppure anche l’interessarci della violenza sui minori, non è attuato in un solo modo e con una unica prospettiva,avvicinando le persone che si interessano della violenza sui minori, ho scoperto almeno tre prospettive sotto cui esse si pongono.

    La più comune è “il problema” della violenza sui minori. Purtroppo un nutrito numero di perdone sono “astrattamente” prese dal problema. Queste persone intendono cancellare la violenza, anche con una violenza, nascosta o palese, di cui quasi nessuno di loro è cosciente: c’è dell’anaffettività.

    C’è chi considera la violenza, mirando contro i vilenti: detestarli, accusarli, punirli. Violenza contro violenza. Qui c’è dell’aggressività, agìta spesso per nascondere la propria segreta violenza contro i bambini o … contro coloro che ci hanno violentati da piccoli: c’è vendetta.

    Finalmente c’è chi si interessa dei bambini, del loro patire e della loro redenzione, senza ingaggiare inutili battaglie.
    Qui c’è amore.

    08.08.01    GCM