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Cronisti

   Dovere di cronaca, lo chiamano i giornalisti. Peccato che ogni giornalista la cronaca la vede a modo suo. Perciò la cronaca è invenzione di chi vede. Invenzione, cioè cosa trovata.

   Io vedo la diversa sensibilità delle persone. Infatti passando per la stessa strada, una persona s’accorge dei fiori, un’altra bada al pavimento sconnesso, un’altra ancora nota gli escrementi del cane. Di quella via noi abbiamo tre cronache, che poi diventano dovere di cronaca. Quando i giornali e i giornalisti si nascondono sotto il dovere di cronaca, hanno qualche cosa da mostrare e qualche cosa da celare.

   Di solito i telegiornali mostrano delitti, morti, liti dei politici, stupri, e nascondono il bene che pur c’è tra di noi.

   C’è un dovere di cronaca esiziale, del quale si dilettano i giornali: la descrizione dei delitti, degli omicidi, degli stupri.

   Sembra che non sappiano far altro che cronaca nera. E’ dovere di cronaca. Alla menzogna che è iniettata dentro il dovere di cronaca si aggiunge un’altra menzogna: mostrare i delitti per allontanare da essi le persone. E’ la stessa dinamica per... allontanare i ragazzi dalla droga.

   Possibile che quei giornalisti, i quali a cuor leggero e con acutezza di analisi mostrano i delitti, non s’accorgano che la stessa immagine produce effetti contrastanti: in chi l’orrore, e in chi l’emulazione. Dipende dalla predisposizione di colui che guarda. Se egli è educato al bene, il delitto genera ribrezzo. Se egli è educato al male, genera emulazione. Quanti film hanno educato i ladri e gli assassini ad affinare le proprie tecniche!

   GCM 06.11.07