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Unica fede

La prospettiva di un non lontano futuro presenterà gli uomini in due grandi gruppi: quelli che credono e quelli che non credono in Dio.

Le guerre sono sempre attizzate da coloro che non credono, e, peggio ancora, da coloro che contrabbandano la fede come motivo per ammazzare la gente.

Il passo successivo sarà l’unità di coloro che credono. Già oggi la stessa fede nell’unico Dio accomuna realmente e fattualmente cristiani, ebrei e islamici. Forse gli stessi credenti non s’accorgono che credere nel Dio uno li accomuna in fratellanza.

Essi sono divisi nella religione, ma uniti nella fede. E’ vero: i cristiani riguardo all’unico Dio, grazie alle rivelazioni di Gesù, hanno accolto una specificazione più profonda. Tuttavia la fede cristiana nell’unico Dio, non è per nulla diversa dalla fede musulmana ed ebrea.

Non solo: per poter credere in Dio è sempre necessaria l’opera dello Spirito Santo (lo si sappia o no), che agisce all’interno della fede in Dio. Giovanni Paolo 2° chiese al suo attentatore: “Perché l’hai fatto, se crediamo tutti e due nello stesso Dio?”

Ecco prospettarsi un futuro luminoso: un’unica fede in molte religioni. E’ un allargarsi della coscienza ecumenica tra cristiani verso il mondo dei monoteisti e poi oltre.

Il dono divino del credere in Dio, è un dono a ogni uomo, che, anche attraverso le molteplici religioni, li spinge a confidare nella bontà del Padre.

Gesù, al suo ritorno, troverà così la risposta alla sua domanda: “Quando ritornerà il Figlio dell’uomo, troverà fede sulla terra?”

GCM  20.08.05