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Maturare

Chissà perché i cattolici sono accusati di oscurantismo, solamente perché desiderano che tutti si maturino. Paolo: “Crescere fino alla misura della maturità di Cristo”.

Il riconoscere i propri limiti e la propria immaturità è il principio di saggezza e della non finta umiltà. Invece il celare i propri limiti e la propria immaturità a noi stessi, e (questo è meno possibile!) agli altri, è un pretendere di essere a posto, mentre si è manchevoli o immaturi.

Di fronte a una persona che agisce immoralmente, Paolo rimprovera i cristiani di Corinto che non si oppongono. “Voi vi gonfiate di orgoglio piuttosto che esserne afflitti...Non è cosa bella il vostro vanto...” (1 Cor 5, 1ss).

Il gonfiarsi di orgoglio conferma e aggrava il male. L’orgoglio è contro il bene, anche quello naturale, e mantiene le persone in una posizione di non sviluppo e di non crescita.

Quel minimo di verità che ostentano le persone che non hanno superato la fase evolutiva dell’omosessualità, è patente nel titolo delle loro manifestazioni: gay-pride. Sì, proprio alla lettera “l’orgoglio dell’omosessuale”.

Orbene la posizione cattolica non è tanto quella della condanna della persona ferma nell’omosessualità, quanto quella di indicare la via di crescita dalla paura dell’altro sesso, per completare la maturità psichica, che da Erikson in poi, è apertamente indicata nella capacità generativa.

Maturità dell’uomo e della donna, che, tra gli altri beni, si inserisce nell’unione tra Cristo e la Chiesa.

Non condanna quindi, ma stimolo a salire, anche grazie all’aiuto che è prestato da Cristo, assorbito dalla preghiera e dai sacramenti.

GCM 16.08.05