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Corano e Maria

 Penso al Natale come incontro, e non scissione, tra cristiani e musulmani. Perché i musulmani (non tutti) rifiutano il Natale? Chi rifiuta il Natale, rifiuta anche il Corano.

Rileggendo la sura 3 e la sura 19, che parlano di Maria, si sente l’aria soave di due   concepimenti: quello di Maria, e soprattutto quello di Gesù.

Maria è descritta con dolcezza, seguendo in parte la tradizione apocrifa. Alla maternità di Maria, il Corano guarda con attenzione.

La maternità di Maria sfocia nella nascita di Gesù, quella che noi ricordiamo nel Natale. Anche per i musulmani il Natale è importante, sebbene non nello stesso grado, con cui è importante per i cristiani.

Maria, madre di Gesù, si trasforma in anello che sembra collegare  Vangelo e Corano.

E’ ovvio che non nascondiamo le differenze tra la concezione coranica e quella evangelica nel presentare Maria. Eppure Maria può essere il primo, tenue, anello di un dialogo di Gesù con la cultura arabo-musulmana.

La Chiesa cattolica sta attraversando un’epoca mariana. Giovanni Paolo II ha sottolineato e incrementato la marianità del nostro tempo. Dalle apparizioni di Maria si nota chiara l’urgenza di unirci a lei, come lei si unisce a noi, per affrontare in maniera serena la decadenza della cultura occidentale, o - se così noi vogliamo - la sua catarsi.

La donna che generò Gesù, riserba in seno la rigenerazione della Chiesa e del mondo. Richiede tuttavia la nostra fede.

GCM 21.10.05