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La volontà di Dio

Fin da piccoli ci hanno inculcato la legge di fare la volontà di Dio. Ricordo un professore di Pedagogia che, ad un confratello che affermava deciso la necessità di fare la volontà di Dio, disse: “Quale volontà? Cercasi volontà di Dio!”

Evidentemente quel professore intendeva un Dio lontano e invisibile, e perciò indecifrabile nella sua volontà.

Quel Dio, però, impose agli uomini la strada: “Questo è il mio Figlio, l’amato: ascoltatelo!”. Delega in piena regola.

La volontà di Dio è Gesù, ciò che lui è e ciò che lui dice. Nella mani di Gesù tutta la divinità, compresa la volontà, è depositata. Fino al punto che Gesù afferma: “Io e il Padre siamo uno!” e “Quello che piace a lui, io faccio sempre!”.

Credere a Gesù non è difficile, basta riflettere un po’, rammentando che lui predisse l’impossibile e l’impossibile accadde: il suo risorgere da morte.

La  volontà di Dio è Gesù. S. Francesco d’Assisi rifiutava le regole monastiche, scritte nel passato: erano volontà di uomini, per quanto santi. Egli decretò per sé e per quelli che si unirono a lui, di “osservare il  santo Vangelo”.

E’ certo che chi conosce il Vangelo e se ne è imbevuto, percepisce subito dove si trova la volontà di Dio, se a questa volontà si è voluto aggiungere la volontà dell’uomo, che può aiutare, ma anche ostacolare, il compimento della volontà di Dio.

Chi è imbevuto di Vangelo, è imbevuto di Gesù e di Spirito Santo, e a poco a poco, acquista quella sensibilità che l’aiuta a scorgere la volontà di Dio: “Le mie pecore ascoltano la mia voce!”

Quando cerchiamo di scoprire la volontà di Dio, in momenti particolari, francescanamente apriamo il Vangelo: è là!

GCM 22.07.12