Gioia

La fede è fonte di gioia.

Il sole entra nella mia stanza.

C’è chi si arresta al costatare e si accontanta che ci sia, piuttosto della pioggia.

Altri considerano il fenomeno naturale del sole, con meraviglia, ne conoscono la costituzione, il posto nel sistema solare e nella galassia, ne individuano le ombre, l’altezza dell’idrogeno, ecc. Il godimento e l’interesse della scienza.

Qualcuno vede il sole come elemento estetico della natura, come causa della lirica nel cuore. Come “dono” della natura.

La fede guarda il sole e lo scopre dono di un Padre, che amando crea e creando pone tutto a beneficio dei suoi figli. Ed ecco la gioia per il dono, gioia favorita dalla fede.

La gioia della fede, riassume in sé la meraviglia della scienza e dell’arte, e il piacere del godimento.

Troppo spesso le persone per ”godere il sole” si dimenticano l’adorazione, la preghiera, la comunione con Dio. Esse non possono godere totalmente del sole, perché lo sfruttano nell’esigerne piacere, ma non penetrano l’essenza del dono.

La gioia per il sole, per tutto ciò che è il sole, può nascere soltanto dalla fede. Altrimenti ci si arresta sulla meraviglia, o, un gradino puiù sotto, sul piacere. Arrestarsi al piacere è il destino dei non credenti.

La vita, infatti, ci è data per esere goduta. Purtroppo molti la sprecano fermandosi, per tutta l’esistenza, nel gradino più basso del godimento: quello dei sensi. Raramente passano al godimento del sentimento e della mente. Chi vive di fede è capace di sperimentare tutta la gamma del godimento donato all’uomo.

GCM 11.08.11, pubblicato 05.11.11