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Più di Giovanni

Il più piccolo nel regno dei cieli è più grande del profeta Giovanni.

E’ il nostro destino, la nostra condizione. Siamo più grandi di Giovanni Battista, perché la nostra fede in  Gesù, che ci assimila a sé con la potenza del suo Spirito, ci trasferisce nel regno dei cieli. Siamo grandi agli occhi di Dio, perché lui ci vede attraverso la sua lente di amore. Chi ama stravede per l’amato.

Della nostra grandezza non ci accorgiamo, eppure Dio ci sa grandi: vediamo, noi e Dio, su due differenti lunghezze d’onda.

Questa incapacità di vedere le misure di Dio, l’ebbe anche Maria.

L’angelo si reca da Maria, è pieno di entusiasmo e le annuncia: “Maria, rallègrati, ti è arrivato il dono, sei piena di grazia divina, perché il Signore è con te, e ti ha resa la più beneficata tra tutte le donne!”.

Ci aspetteremmo che Maria si mettesse a cantare e a ballare, come chi ha vinto al superenalotto! E invece eccola là, turbata, sconvolta, perché non capiva quell’irruente angelo che gioiva.

L’angelo la vedeva con gli occhi illuminati da Dio: Maria percepiva di sé soltanto la misura umana. Non era capace di scoprire in sé quelle misure che l’angelo invece vedeva in lei: riempita del dono divino.

Maria si è vista grande, dopo la morte e l’assunzione, quando il suo sguardo su se stessa coincise con lo sguardo di Dio.

Eppure noi abbiamo la possibilità di un anticipo dello sguardo di Dio su di noi: grazie al dono della fede. Siamo grandi, figli dell’Altissimo, ma quando lui si mostrerà, anche noi ci vedremo direttamente nella nostra grandezza... che è la sua, partecipata a noi.

La gioia miracolosa della fede!

GCM 10.12.09