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Libertà

A beneficio della nostra libertà, siamo dotati di quelle, che diciamo le nostre passioni.

Se fossimo dotati soltanto di virtù e di positività, non potremmo scegliere liberamente il bene. Sullo sfondo delle nostre limitazioni, risalta la luce della Parola di Dio che noi possiamo assumere e incarnare. Per diventare liberi, in Dio, muoviamo il cammino dalle nostre limitatezze.

Lo Spirito completa i nostri limiti, aprendoli alla sua opera.

Le cosiddette passioni altro non sono che la nostra limitatezza, la nostra creaturalità. Le passioni manifestano le nostre primarie necessità: essere amati, nutrirci, unirci tra noi nella convivenza reciproca e scorrevole. Le passioni sono desideri portati fino all’esasperazione.

Paolo parla di “essere liberato dal suo corpo di morte”. Essere liberato, non sopprimendo, ma indirizzando. Cristo ci libera dalla passioni, facendo convergere le nostre dinamiche in lui. Le passioni, donate da Dio, costituiscono una chiara forza propulsiva: la libertà dirige tale forza verso scopi, che la mente specifica. La mente è illuminata dal contesto sociale. Infatti è la società che scolpisce nella “tabula rasa” della mente.

Però non tutti gli stimoli filtrati dalla società sono sani: dallo stimolo a fumare o a drogarsi allo stimolo della stupidità e dell’ateismo. Seguendo questi stimoli perversi la libertà si ottunde. Mentre il seguire stimoli promozionali apre a esercitare la libertà.

Più che libertà intesa come facoltà di scelta tra bene e male, la vera libertà si attua e si alimenta soltanto nella direzione del bene. Gesù: “Chi compie il peccato, è schiavo del peccato”.

GCM 22.06.10, pubblicato 26.10.10