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Grazia e dono

Dio dona. La struttura intima di Dio è il donare. Le tre persone, per essere un Dio unico, si donano reciprocamente. Il cosmo è un dono continuo di Dio. Nel cosmo un dono particolare è la creatura razionale, donne e uomini.

Il cosmo è un dono che Dio fa, in qualche modo, fuori di sé, verso altro da sé, sebbene questo “altro da sé” è pregno della gloria di Dio.

Con Gesù il dono di Dio cambia. In Gesù Dio comunica il dono, che è partecipazione diretta alla vita di Dio. E’ un dono, che si differenzia dal dono offerto al cosmo proprio per qualità. Il cosmo mostra la gloria di Dio. In Gesù Dio mostra se stesso per partecipazione. Non è solo dono, ma autocomunicazione di sé, comunanza, coinonìa con la persona di Gesù.

E se noi, con la fede, partecipiamo con Gesù, partecipiamo anche la sua coinonìa con il Padre?

Con Gesù ci viene donato di essere partecipi di Dio. Non solo, in quanto uomini, siamo dono di Dio, ma, in quanto credenti, siamo “Dio che dona”. Da dono a donatori, sempre, s’intende, per partecipazione, non per natura.
In Gesù, donatori del dono che siamo noi. Forse ci può illuminare un po’ quella frase di Dante, rivolta alla Madonna: “Figlia del tuo Figlio!”.

Il dono di Dio è grazia di Dio. Pieni di grazia, generiamo la stessa grazia. In Gesù, il suo essere dono, diventa il suo donare luce e salvezza a noi uomini e, al dire di S. Paolo, a tutte le creature.

Assunti, per grazia, nella stessa vita trinitaria, cambia il nostro stesso sperimentarci come uomini: donati per essere donatori anche a noi stessi.

GCM 01.05.10, pubblicato 06.11.10