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Accogliere

 

 L’accoglienza è un dono, è un donarci all’altro, rendendoci suoi familiari. Nella Trinità possiamo ammirare il Padre che si dona e il Figlio che accoglie la divinità del Padre. Accogliendo il Padre, il Figlio si dona a Lui, nella circolarità misteriosa della danza Trinitaria.

 

Accogliere l’ospite, il viandante, il povero alla mensa, è un dono. L’ospitare un amico nella propria casa, perché lui goda un periodo di riposo, è dono, è partecipazione di Dio. Alla fine tutti saremo accolti da Lui, anche se siamo figli sperperoni. Nel Vangelo Gesù ci assicura di questo.

 

L’accoglienza di Dio tuttavia, non si realizzerà solamente in occasione della nostra morte. Già ora Dio, donando a noi noi stessi, ci accoglie.

 

“Io ti ho accolto quando tu eri un rifiuto”. La Bibbia ci parla degli inizi del mondo, quando Dio imprime un ordine all’universo. Preparato il mondo, è creato l’uomo per il quale è stato predisposto l’Eden, il Paradiso terrestre. Là c’erano piante per saziare l’uomo, che Dio aveva modellato.

 

Quando guardiamo il verde che circonda e inebria le nostre vacanze, il mare e i monti che invitano alla contemplazione, sentiamo riconoscenza a Dio per aver predisposto tutto ciò per la gioia dei suoi figli. Purtroppo gli incendi di boschi, oltre a essere solenni mascalzonate e danni enormi, sono una bestemmia contro Dio, che ha creato le piante per la gioia dei suoi figli.

 

Il mondo tutto è l’ambiente che il Padre ha predisposto per accogliere gli uomini, il cosmo è l’ordine nella casa di Dio, perché l’uomo possa trovarcisi a suo agio, e intuire in anticipo che cosa sarà l’accoglienza di Dio, quando da questa magnifica anticamera, passeremo nell’interno del Regno. Laudato sii, mi Signore!

 

GCM 29.08.07