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M6 Il Francescano medita

La semplicità della meditazione francescana si allea alla semplicità delle fede e ne è un derivato. Nessuna tecnica specifica e nessun metodo costruito. Questa è l’esperienza semplice e genuina.

La fede ci dice e afferma, per esempio: Dio mi ama, io sono figlio di Dio, ogni uomo è persona cara a Dio, ecc.. La meditazione francescana non costruisce grandi ragionamenti su questi temi quasi primordiali e profondi, ma li sente, li tocca, e sente nascere la gioia per la bellezza di tali verità.

Su essi si sofferma lo sguardo del cuore, che quasi cade in meraviglia, intravvedendo in ogni realtà di fede l’amore di Dio, che penetra ogni persona, e la bellezza della persona trapassata dall’amore di Dio.

La meraviglia si trasforma in dolcezza, la dolcezza in sorriso. E dalla meditazione si esce sempre con il volto sorridente.

Poco importa sapere quanto tempo dura questo processo. Un minuto un’ora sono indifferenti. Una volta al giorno o cinquanta volte, o una percezione sorridente continua, non interessano. Interessa soltanto di esserci ritrovati, o di aver rilevato, in questo sereno e luminoso rapporto con il Padre, con Gesù, con lo Spirito Santo, con Maria o con qualunque realtà mediata dalle fede.

Non è questa necessariamente un’esperienza pensata, intuita, oppure oscura, avvenga come vuole avvenire, ma suscita sempre riconoscenza e amore a Dio, perché si realizza nel rapporto dialogico con il Padre, nello Spirito.

Non è un metodo, ma un abbandonarci all’esperienza di una fede vissuta.

GCM 15.12.11, pubblicato 02.01.12