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Buon giorno

28.05.12

Nel collegio-seminario ci avevano imposto l’austerità. A casa, al risveglio, ci davamo il buon giorno. In collegio guai aprire la bocca, appena svegli. Tutt’al più si rispondeva al “Sia lodato Gesù Cristo” intonato dal prefetto di camerata. In ogni dove imperava la scritta “Silentium”. La stampa della mancanza del saluto, la si ritrova in tutte le comunità. Il buon giorno è espulso.

Quando, per strada, io incrocio una persona che mi guarda (perché molte persone quando ti incrociano guardano a terra o fissano un inesistente soggetto lontano?), io la saluto, ed essa risponde. Quando il mattino in convento io saluto tutti con il mio “buon giorno”, le risposte dove stanno? Però di questi atteggiamenti ho trovato l’origine. Mastro Geppetto si è trasferito nei nostri collegi e nei nostri conventi, e lì continua a fabbricare un’infinità di soggetti in legno.

I Pinocchi oggi non mancano. Persone secche come il legno (meglio se le persone sono stagionate), senza guizzi di sentimenti, se non ristretti, e troppo spesso aggressivi e distruttivi.

Eppure hanno un cuore, che il buon Dio ha creato per l’amore e per la gioia. Tutti abbiamo la potenza dell’amore e della dolcezza. Perché, nell’educazione seminaristica era stata bandita la dolcezza? Forse per il pericolo dell’omosessualità?

La Scrittura chiede a Dio un cuore sensibile; Gesù, quando attira alla sua scuola dichiara di essere mite e umile di cuore; il Padre, nel Vangelo, ci attira con la sua misericordia, e con il saluto cordiale al figlio scapestrato che sta ritornando.

Il cristiano accetta Gesù, che invita alla cordialità con Dio Padre.

GCM 17.03.12