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Altri conventi

08.05.12

Tutti gli istituti religiosi, in Europa, sono in diminuzione numerica di personale.

L’unico provvedimento che le autorità “competenti” prendono, è chiudere i conventi. Alternative non sono considerate.

Forse una tradizione buddhistica potrebbe indicarci una strada. Presso i Paesi a maggioranza buddhistica, la quasi totalità dei giovani passa un periodo monastico. Poi, chi si sente di restare monaco, rimane nella comunità. Gli altri, cioè la maggioranza, escono dal monastero per la consueta vita civile.

Perché, anziché chiudere i conventi, non si lasciano nei conventi due o tre religiosi, e si accolgono nel convento per un anno persone che desiderano sperimentare un periodo di spiritualità, dopo il quale, se qualcuno vuol prolungare  quella ricerca di spiritualità, lo si accoglie definitivamente nella comunità religiosa?

Si possono formare nuove comunità, dalla fisionomia sperimentale.

Oggi molti, rimanendo nel proprio posto di lavoro, abbisognano di sprimentare un periodo di spiritualità più intensa.
Purtroppo tali persone possono soltanto seguire brevi corsi di esercizi spirituali. Invece questa nuova forma darebbe l’opportunità di mesi interi di spiritualità, che segnerebbe più intensamente la loro vita.

Fantasia o nuovo realismo?

Eppure i conventi ci sono, e provoca immensa tristezza la prospettiva che potrebbero essere adibiti a musei, carceri, scuole, caserme...

Lo Spirito Santo potrebbe intervenire...nel caso.

GCM 16.03.12