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L’allegrezza nell’annuncio 1

La prima allegrezza di Maria ricordata nella corona francescana, si sofferma nella contemplazione dell’Annunciazione.

Il Vangelo di Luca presenta Maria, che riceve l’annuncio di Gabriele. Questi predice alla giovane, che dovrà diventare madre.

Il saluto a noi appare solenne, quasi magniloquente. Le parole “graziata, il Signore con te” lasciano sbigottita la povera ragazza. Non è allegrezza, è disorientamento. L’angelo la rassicura con un primo conforto: “Hai trovato favore presso Dio!”.

Ogni persona trava nella vita il favore di Dio. Maria lo sa. Questo già può sollevarla dall’ansia.

Poi l’angelo specifica la grazia personale riservata a Maria: la maternità, però la maternità di un certo Gesù. Eppure dire a una ragazza (che del resto tende alla maternità, perché è fidanzata normalmente) che la sua maternità produrrà un uomo grande, figlio dell’Altissimo, discendente di David, non scompone la mente di Maria. La magnificenza di un figlio, come è descritto dall’angelo non è sottolineata da Maria. Ella chiede solo come può diventare madre, se ancora non ha rapporto intimo con un uomo. La maternità potrebbe complicarsi. Ma l’angelo ha già pronta l’assicurazione:  ci penserà lo Spirito di Dio, quello che ha resa feconda la vecchia Elisabetta.

Maria, davanti a Dio, si sente libera e sottomessa solo a lui. Ed ecco sgorgare l’allegrezza. Essa nasce in Maria, quando si rimette tutta (schiava) nelle mani di Dio. Dopo il dialogo drammatico, la gioia. Adesso la piena di grazia, si armonizza con la propria grazia: e nasce felicità.

GCM 20.08.11, pubblicato 29.11.11