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L’allegrezza nel parto 6

Attorno al “lieto evento” della nascita, a poco a poco si snodano altri eventi, che nutrono di stupore e di tenerezza Maria, tant’è vero che tutti Maria “li conserva nel suo cuore”.

Nel cuore conserviamo, volutamente, i ricordi più teneri. Quelli che una madre osserva durante l’infanzia dei figli. Dei figli adolescenti e adulti molti episodi e molti sentimenti sfuggono all’attenzione della madre. I ricordi dell’infanzia si situano nel cuore e si mescolano facilmente con l’amore.

Perfino il racconto di quei vilipesi pastori trova posto nel cuore di Maria. All’amore si associa lo stupore. L’angelo non si presenta solamente a lei, ma anche ai pastori. Maria può comprendere la gioia e la meraviglia dei pastori, perché anche lei aveva provato la meraviglia prima turbata e poi felice di un incontro con gli angeli e con il mistero.  Un mistero che si era insinuato nel suo corpo, per apparire poi al mondo.

E’ vero che l’allegrezza di Maria deve anche ricomporsi e riattivarsi dopo l’incontro con i Magi. Persecuzione dei potenti (anche se Maria era certa che Dio li detronizzava), predizioni ambivalenti di Simeone (rovina e risurrezione, una spada che penetrerà il cuore), il Natale include una gioia indicibile, e una preoccupazione per il futuro.

Maria conosceva la dinamica della gioia dopo lo smarrimento. L’aveva appresa durante l’annuncio dell’angelo: rimettersi sempre alla volontà di Dio, ricostruire la gioia dopo l’amarezza, consegnandosi alla volontà di Dio.

Anche il Natale e l’infanzia di Gesù generavano serenità e gioia in Maria.

GCM 21.08.11, pubblicato 04.12.11