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L’allegrezza nel giubilo 10

L’ultima allegrezza di Maria è la finale della sua gioia: Maria assunta in cielo in anima e corpo. Questo afferma la fede cattolica. E’ un completamento ed è un inizio. Il Figlio asceso al cielo, assume in sé e con sé la madre. Ed è gloria. La gioia di Maria è la piena condivisione del mistero del Figlio. Gioisce Maria per sé, ormai liberata dall’ondeggiare del tempo. Maria gioisce, perché può gioire, totalmente immersa nel mistero del Figlio. E’ gioia di assunzione, non è una gioia creata a distanza, in modo che questa possa esser un possesso esclusivo di chi gioisce.

Dio non si permette di essere beato, se non si condivide nella Trinità. La gioia di Dio, è eterna gioia di condivisione. La nostra gioia piena nel futuro che serenamente aspettiamo, è partecipazione a Dio. La gioia dell’Assunta non si restringe quasi egoisticamente alla sua persona, ma è condivisione con il Figlio nella Trinità, comunione di beatitudine.

Maria stessa sa che la sua allegrezza è completa se la condivide con Gesù e con noi, corpo di Gesù. Assunta in Gesù, si ritrova con tutti noi, necessariamente. Anche noi siamo necessariamente uniti all’Assunta. Assunzione, che si unisce all’Assunzione di Gesù, è un situarsi anche nel grembo di tutto il corpo del Signore.

Il destino di Maria è il nostro destino, non nel senso che poi toccherà felicemente anche a noi, ma nel senso che in Gesù e in Maria tutto si è compiuto, anche il nostro destino di poveri credenti, di poveri cristiani.

Ogni altra sfaccettatura, che possa riferirsi alla situazione gloriosa di Maria è una semplice scoperta del suo mistero.

GCM 22.08.11, pubblicato 08.12.11