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L’allegrezza e lo Spirito 9

Dopo l’allegrezza dell’Ascensione, le allegrezze di Maria sono anche le allegrezze della Chiesa. Nella Chiesa, con noi piccoli fedeli a Gesù, Maria vive le nuove e imperiture allegrezze. Lo Spirito donato in terra, la gloria donata nei cieli, quella gloria che aleggiava attorno al suo neonato.

Maria, attraverso Giovanni è introdotta nel nuovo muoversi della Chiesa.

Il primo necessario movimento è la preghiera.

“Tutti erano assidui e concordi nella preghiera, con alcune donne e Maria, la madre di Gesù, e con i fratelli di lui” (At 1, 14). Ecco le conquiste.

Donne e Maria nella preghiera con gli uomini, mentre l’uso escludeva le donne dalla preghiera ufficiale.

Con Maria ci sono i fratelli di Gesù, quei fratelli che rincorrevano Gesù per ricondurlo nei ranghi, e trascinarono con loro Maria. Adesso Maria li trascina con sé nella preghiera comune.

Una Chiesa che prega, prepara l’ambiente allo Spirito. Proprio oggi che abbisogniamo famelicamente dello Spirito, perché diminuisce la preghiera, magari con la scusa di mostrare al mondo le opere.

La Chiesa è in attesa dello Spirito (“Lo Spirito Santo verrà su di voi”. At 1,8), ma alla preghiera unisce l’opera. Gli Apostoli soffrono di un vuoto: uno di loro manca: Giuda. Pietro, che si era accostato a Giuda nel rinnegare Gesù, sente il bisogno di ricostruire quel gruppo di dodici che Gesù aveva voluto: ecco Mattia il sostituto.

Maria è partecipe, e vede continuare l’opera del Figlio. Nell’opera del Figlio ella è presente, felice di far parte di coloro, che ancora credono a Gesù, e continuano a operare con lui.

GCM 22.08.11, pubblicato 07.12.11