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Cristiani senza Cristo

Sappiamo che i credenti a Gesù, furono contrassegnati quali cristiani, la prima volta, a Damasco.

Paolo scriveva che i santi delle chiese da lui fondate , erano del Cristo (tou Christou). E se la prendeva con i Corinzi, perché alcuni si proclamavano di Apollo, altri di Cefa, altri di Paolo.

Cristiani senza Cristo, è come dire avvocati senza codici, falegnami senza legno, madri senza aver mai procreato.

Ho udito molte volte la frase: “Quel tizio non è credente, ma è più cristiano dei cristiani”. Da questo si evince che una persona può essere cristiana, senza alcun riferimento a Gesù.

Qui non intendo ricordare la cristianità palese o occulta di tutto il mondo, perché tutto è stato creato attraverso di lui e nulla esiste senza di lui. Infatti Cristo permea di sé ogni realtà. Qui intendo ricordare la funzione di Cristo, esplicitamente riconosciuta e accettata.

Il cristiano misura la propria cristianità solo su Gesù. Un Gesù omesso impedisce di riconoscere la cristianità di un cristiano.

Un tale pericolo per il “cristiano” era celato anche nei vecchi trattati di teologia dogmatica (e oggi?), quando il “De verbo incarnato”  era un trattato tra gli altri, che non caratterizzava tutta la ricerca teologica.

Ma il pericolo più grave sta nella vita quotidiana. Sono io e mi sento tutto di Gesù, quando cammino, prego, studio, lavoro, opero? Oppure scambio un vivere onesto e sereno per vivere cristiano? Il vivere onesto è conseguenza del vivere cristiano, non un suo sostituto.

Il nostro punto di partenza per il riconoscerci, in quanto cristiani, resta solo Gesù. Ma lo conosciamo?

GCM 02.02.11. pubblicato 26.04.11