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Quale comunità

Una comunità religiosa è semplicemente un gruppo di persone , che decidono di conoscere e di vivere il Vangelo, come tutti i cristiani, i credenti in Gesù.

Non sono cristiani specializzati socialmente, sebbene ogni credente e ogni gruppo si vanti di una funzione particolare (carisma) nel complesso del corpo di Cristo. Sono cristiani e cristiane che desiderano la salvezza propria e di tutto il mondo.

La particolarità dei gruppi di religiosi è qualla di scegliere di non vivere isolati. Non hanno potuto o voluto creare una famiglia naturale, e formano un gruppo di indole quasi familiare per stare assieme e per vivere la propria salvezza in comune; scelta che è caratteristica dei credenti in Gesù: essi sono comunità, chiesa, gruppo permeato dall’opera dello Spirito Santo.

La prima esigenza di un gruppo è il vivere unito, nello scambio continuo del reciproco aiuto, soprattutto nello scambio dei beni di grazia divina.

Lo stare assieme crea ed esige una struttura. Però la struttura non è prevalente, né deve prevalere sulle persone.
Le persone credenti sono un bene essenziale; le strutture un bene relativo e passeggero.

La comunità si costruisce per osmosi tra i componenti. Due i luoghi dell’osmosi: l’eucarestia e, per i francescani conventuali, il capitolo conventuale.

L’eucarestia, la recita delle Ore, la meditazione in comune. Eppure ciascuna di queste occasioni è vissuta privatamente. Perfino la meditazione in comune è fatta da un gruppo di persone, che leggono il proprio libretto.

Il capitolo conventuale, dove, al momento di esprimere il proprio pensiero spirituale, qualcuno si è sempre rifiutato, perché egli sente di appartenere a un altro gruppo.

Degrado da comunità a convivenza.

GCM 20.06.10, pubblicato 03.11.10