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Musica in chiesa

Perché vedo con favore lo svolgersi di manifestazioni paraliturgiche nella nostra chiesa? Per manifestazioni paraliturgiche intendo quelle manifestazioni che comunque hanno una funzione di catechismo e di annuncio.

Gli esempi, che io conosco, sono: letture di testi religiosi, incontri musicali di spiritualità nei quali si esprime preghiera o insegnamenti su Dio (rifuggo dall’accettare in chiesa meri concerti, anche sotto la maschera che la musica avvicina a Dio), sacre rappresentazioni (non drammi o teatro).

Accetto queste manifestazioni per un motivo semplice: sono catechismi artistici, come la pittura nelle chiese. Catechismi, che spesso -  in una società postcristiana - possono diventare le uniche forme di catechismo, che raggiungono anche i non praticanti e possono ridestare in loro rimembranze di verità assopite o perdute.

Anche la musica deve essere presentata facendo emergere da essa, attraverso opportune spiegazioni, l’intimo deposito della fede, quando si  tratta di musica cosiddetta sacra, ossia parole della rivelazione musicate dagli autori. Messe, salmi, antifone, oratori ecc.

Tocca ai presentatori esplicitare la forza intima dei testi, far sprigionare la grazia che lo Spirito Santo ha infuso in essi, affinché chi ascolta non si arresti a gustare solo la musica, ma penetri nell’anima delle parole.

Allora la presenza di queste manifestazioni in una chiesa è accettabile e desiderabile, sebbene poi possa suscitare un indotto: avvicinamento delle persone alla chiesa, offerte in denaro, réclame per il luogo sacro.

GCM 27.10.09