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Libertà

L’uomo è creato libero. La sua libertà è conservata e assicurata dall’armonia dell’uomo con Dio, libero e fonte di ogni libertà.

Gesù ci libera, perché restiamo liberi, come si esprime S. Paolo.

La libertà dell’uomo si nutra con l’armonia con Dio, con gli uomini, con il creato. L’amore, di cui parla la Scrittura, è l’alimento primo della libertà. Rifiutare l’amore è peccato, e chi pecca si rende schiavo del peccato.

La libertà dispone l’uomo all’armonia della collaborazione. Collaborazione con Dio, nell’aiutare l’uomo, e nella conservazione e nel progresso del creato. L’uomo che si oppone all’uomo o che offende le creature, è colui che rinuncia alla libertà.

Si rinuncia alla libertà sottomettendo uomini e cose, o sottomettendosi a uomini e cose.

Una sottomissione subdola alle cose è l’essere afflitti da un lavoro impegnativo o da una passione per il collezionismo, dall’ingordigia dell’interesse o dal sottomettersi a una passione irrefrenabile.

La libertà si perde, quando il rapporto tra persone sfugge al dono della collaborazione e si adatta a una sudditanza attiva (chi sottomette) o passiva (chi è sottomesso).

Dio ci ha creato per la libertà e non per essere resi schiavi. Dio libera dalla schiavitù dell’Egitto e del peccato.

Dio genera ogni paternità, ma il potere e la potenza li riserva a sé.

Quando altri ci comandano, allora la nostra  libertà si ribella, perché viene sottomessa e non elevata a collaborare. Perché tanta tristezza e mugugno nei sottomessi? Perché lo svotamento della creatività in essi? Perché le ribellioni anche armate nei sudditi?

La libertà non rispettata si corrompe e crea l’amaro nella vita.

GCM 04.01.10