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Fede attraverso la carità

Paolo si lamentava con i cristiani di Corinto perché nel raduno per la “cena del Signore”, non s’accorgevano del Signore stesso, quindi non avevano fede in Gesù.

In che cosa era caduta la fede, tanto da non riconoscere il corpo di Gesù?

Non riconoscevano il corpo di Gesù, non perché non credessero nella presenza di Gesù realmente presente nel pane e nel vino solamente. Ma perché non riconoscevano Gesù nel suo corpo che è la chiesa. Coloro che si credevano i più importanti, disprezzavano i più umili e i più poveri. Questi erano e sono il corpo di Gesù. La fede in Gesù si attuava nell’amore verso tutti i commensali. La fede si esercitava attraverso l’amore a tutto il corpo di
Gesù: quello eucaristico e quello degli uomini credenti.

Fede attraverso l’amore.

Si rispetta e si tocca il corpo di Gesù non solo nell’Eucarestia, ma in quell’allargamento dell’Eucarestia che siamo tutti noi, che abbiamo accolto il dono della fede in Dio, e nel Figlio di Dio.

Si può dire che la fede nell’Eucarestia è proprorzionata all’amore per i credenti. Credenti in atto, come siamo noi; credenti nella speranza, nell’attesa, in potenza come sono tutti gli uomini.

Allargando la carità, che è dono continuo dello Spirito, allarghiamo la fede, che pure è dono dello Spirito.

Questo, vivono i missionari, che prima offrono il pane e poi la Croce di Gesù.

Quante comunità religiose senza amore, dove prevale il precetto o l’abitudine religiosa!

GCM 20.08.10 , Pubblicato 15.12.10