HOME

Home > Percorso FRANCESCANI > Articoli 2010 > Amore e poesia

Amore e poesia

La moda di accantonare S. Francesco e la sua opera, nel recinto della poesia, commette un’ingiustizia contro di lui.

Però l’avvicinaci a Francesco, bandendo la poesia, è un’altra offesa a lui, e un’autocondanna a non penetrare il suo spirito e la sua opera.

Scordarci che Francesco è un artista, un  poeta, significa forse camminargli accanto, ma non percepire il battito del suo cuore.

Tutte le spiritualità, se non trovano come inserirsi nel nostro mondo poetico, subiscono una diminuzione di efficacia.

La poesia appoggia la spiritualità. Però la fede supera ogni risorsa umana, anche poetica; eppure la fede, se vissuta onestamente, crea anche la poesia.

Il cuore poetico s’accosta a Gesù, principe e fonte di poesia, perché è principe e fonte di amore. Chi ama è naturalmente poeta. La sommità della poesia che si vive in Gesù, è anche l’apice di ogni poesia.

Tuttavia, per essere poeti in Gesù, è necessario amarlo. Francesco, perché amava Gesù, poté esprimersi nel cantico di Frate Sole. Francesco amava Gesù con tutto se stesso: le stimmate sono un  sigillo dell’amore, sigillo doloroso, come tutti i sigilli d’amore. Vedi la maternità.

Per diventare poeti in Dio, anche per noi urge l’invasione del suo Amore. Forse non è possibile, per noi, tutta l’irruenza d’amore. Però quell’inizio di amore autentico, che è la conoscenza dell’amato, è sempre attuabile.
Nessuno ci nega la frequenza della lettura assidua del Vangelo. Essa è un piccolo amore, adeguato alle nostre forze, eppure è amore autentico, che troppi di “quelli di Cristo” trascurano.

Amore e poesia. E’ la caratteristica di ogni francescano!

GCM 27.09.10, pubblicato 17.12.10