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Santi

 Solennità di S.Francesco.

La liturgia ci propone di onorare il Santo. Basta leggere il prefazio, o le letture per vedere come si tenta di lodare il Santo, magari con applicazione superficiale dei testi biblici.

Infatti la prima lettura è applicata a S.Francesco quale restauratore della Chiesa. Però la lettura parla di un re che ha costruito grandi opere pubbliche... come oggi si progetta di costruire il ponte di Messina nella speranza che sia antisismico.

La seconda lettura intende ricordare ciò di cui era “insignito”” (parola del prefazio) S.Francesco: le stimmate. Il brano è di S.Paolo, che ricorda il suo appartenere a Gesù  (con un marchio impresso nella carne, come si usava infierire sugli schiavi), per non avere “fastidi” (come recita la traduzione italiana). La parola “stimmate” fu orecchiata, e, quindi, applicata alquanto allegramente.

La domanda urge: noi dobbiamo onorare i santi nel ricordarli, oppure dobbiamo unirci a loro per onorare Dio? Verso Dio tutto cammina: noi e i nostri fratelli santi, che ci appoggiano nel nostro andare a Dio e ci sostengono.

Non quindi fermarci a onorare i santi (il che è pur bello), ma unirci a loro per la lode, il ringraziamento, l’amore. E’ molto consolante unirci ai santi per cantare, come ci indicano le conclusioni dei prefazi.

Anche Gesù, pur essendo adorato poiché Dio, spesso si affianca alla nostra umanità per adorare il Padre con noi. Se così Gesù, più ancora i santi.

Il caro loro ricordo, è un incitamento a guardare Dio insieme e a perderci insieme nell’ammirazione del Padre.

GCM 04.10.05