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Il mite silenzioso

Alle persone intelligenti e miti (oppure timide per paura) è riservato un destino triste all’interno delle comunità o dei gruppi. Esse esprimono il loro parere, quando gli viene concesso uno spazio. E subito sono assalite da altri, che, nel proprio egoismo, pensano che tutto quanto non collima con le loro sensazioni (non posso dire: idee!), sia lanciato contro di loro.

La persona mite, poiché è intelligente, vede che è inutile controbattere le opinioni degli altri, sia per non abbassarsi al loro livello, sia perché è inutile parlare ai sordi, e resta tranquilla e muta.

Allora, di fronte a tale silenzio, i rivali sono convinti di avere ragione.

E’ esperienza di ogni giorno nelle famiglie, nelle associazioni e nei conventi. E non solo.

Gesù era la sapienza e la mitezza incarnata. Spesso di fronte al suo argomentare, gli avversari tacevano e intanto tramavano per ucciderlo : ossia non tacevano da miti autentici.

Però c’è un episodio, durante il quale Gesù parla un po’, e poi tace, tanto che i suoi avversari prima rimangono spiazzati, e poi credono di aver ragione. Tanta ragione da farlo fuori. E’ il periodo della passione. Accuse anche infamanti, e silenzio addolorato, perché ogni risposta era inutile di fronte alla violenza e alla stupidità.

Sotto la croce, gli avversari ceredevano di aver ragione, tanto da canzonare il crocifisso. La violenza vince, anche sotto la croce.

Poi il mite viene risarcito. Non dagli uomini, che scrivono una storia ben guidata (come la storia del Risorgimento Italiano), ma da Dio.

GCM 20.03.11, pubblicato 28.05.11