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Donna di Samaria

Gesù, nella sua fuga dalla Giudea per sfuggire al pericolo di essere imprigionato come il suo collega e maestro, Giovanni Battista, si imbatte casualmente in una donna. Questa è una pluridivorziata e convivente. Aveva tutti i requisiti per essere evitata da un ebreo osservante, quale era Gesù: era samaritana e non si raccomandava molto per la sua condotta. Però parlava anche di cose religiose, come il culto a Dio e l’attesa del Messia.

Al contatto con Gesù, questa donna attraversa un’evoluzione notevole.

La prima frase che ella pronuncia è una snobbatura verso Gesù, che si abbassa a chiedere da bere sia a una donna, sia a una samaritana.

Poi canzona Gesù, che pretende di donare acqua senza strumenti per attingere nel pozzo vicino. Continua a far la saputella, proponendo il problema della superiorità tra giudei e samaritani. Finisce con lo sfidare quel tipo che promette acqua fresca, pur essendo privo di attrezzatura. Gesù accetta la sfida, a una condizione: che sia presente anche il marito.

Qui casca il palco. La donna deve ammettere di non aver marito.  Allora Gesù approfitta di questa “sconfitta” della donna, per lodare la sua sincerità, poiché lei conviveva con il sesto uomo.

La donna s’accorge che con quel tale, che vede l’intima sua storia, non può più scherzare. Chiede luci ulteriori, s’accorge di essersi imbattuta con il “Cristo”. Abbandona il secchio, motivo della sua superiorità di fronte a quell’assetato. Corre in paese, chiama gente, che scopra anch’essa quell’uomo, profeta.

Alla sua chiamata, tutti scoprono Gesù, e allora la donna si ritira a una del gruppo. E’ salva nel perdere il protagonismo.

GCM 27.03.11, pubblicato 15.06.11