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Confidenza

La confidenza è la prima medicina psichica.

Il rapporto psicoterapeutico inizia ed è facilitato, quando si instaura la doppia fiducia tra le due persone. La fiducia non tanto nei rapporti psicologici, quanto nelle persone. Chi si appoggia ai metodi o alle dottrine, non potrà mai liberarsi.

Il confidare. La vera amicizia si basa sulla confidenza reciproca: appunto sul con-fidare, fidarsi insieme. La confidenza libera il peso che opprime, e sprigiona la voglia di ben volere, di amare, di essere amati.

Anche il  sacramento cosiddetto della confessione, per essere psicologicamente liberante, deve creare un’atmosfera di fiducia, di confidenza. Altrimenti si riduce a un servizio di chiedere (ad alcune condizioni) e di ricevere.

Noi, credenti, nelle nostre situazioni di gioia o di pena, abbiamo sempre a disposizione il nostro confidente: Dio.

Uno dei danni psichici e spirituali è provocato dalla triste immagine del Dio esigente e giudice. Questa immagine rende antipatica e odiosa la figura di Dio, e perciò non propensa a ricevere le nostre confidenze. Un Dio che spaventa cancella il bisogno e la voglia di confidarci, con libertà e fiducia, al Padre.

E’ vero che spesso la confidenza in Dio passa attraverso la piena fiducia in una persona, che condivide con noi la stessa sensibilità e la stessa fede. Ciò avveniva con l’uomo Gesù, che invitava ad andare da lui, che era mite e umile nel suo pensare, nel suo sentire, nel suo parlare: ossia nel suo cuore.

GCM 16.11.10, pubblicato 06.01.11