L’ansia nell’esistere- 2

Il cuore è inquieto, instabile, ondeggiante fino a che non riposa e s’acquieta in Dio.

Come acquietarsi in Dio?

Abbandonandoci a Lui. Proprio come ci si abbandona al sonno (l’inno della notte: te per soporem sentiant: ti avvertano, o Dio, proprio attraverso l’assopirsi). Come ci si abbandona nelle braccia della madre, nei piccoli dopo l’allattamento.

E qui emerge il grosso problema, che già Nicodemo aveva proposto a Gesù: come diventare bambini.

Gesù: diventare bambini, attraverso lo Spirito. Non salti fisici, né considerazioni intellettuali. Spirito: inconsistenza, volatilità, impalpabilità. Eppure presenza e dinamica.

Diventare bambini. Meglio: risvegliare e riossigenare il bambino, che da tanto tempo abbiamo narcotizzato dentro di noi, e che talvolta svegliamo con l’alcol o con la droga.

Il peggio accade quando il bambino, che riposa in noi, a forza di narcotizzarlo, l’abbiamo soffocato.

Oggi si organizzano campagne mediatiche per il rispetto dei bambini e per salvare la loro vita.
Ma non si affronta il tema alla radice. Infatti noi uccidiamo i bambini, dopo aver ucciso il bambino che è in noi. Gli infanticidi segreti e personali sono infinitamente più frequenti degli infanticidi socialmente rilevati.

La fede si risveglia al risvegliarsi del bambino dentro di noi, attraverso il coraggio di essere bambini, autentici bambini, non quelli falsati da un’educazione pretenziosa e crudele.

“Se non vi rovesciate (greco: strefo) e nascete come infanti (paidia: piccolissimi), non entrerete nel regno dei cieli”. Il regno dei cieli: da lì proveniamo come bambini, e lì ritorniamo come bambini.

GCM 02.04.09