Desiderare

Basta il desiderio?

I salmi sono infarciti dal desiderio di Dio. Dio è lontano, e si desidera la sua presenza, si domanda il suo aiuto.

Quando ci sentiamo aridi, incapaci di preghiera spontanea, tuffati nella nostra umana inconsistenza, allora non ci rimane che il desiderio. Desiderio di pregare e  di riscoprire la presenza e la misericordia di Dio.

Il desiderio di Dio è già la scelta profonda di Dio. Esso è più della conoscenza e della contemplazione intellettiva. Il desiderio investe una regione più profonda, al di sotto dell’intelletto, poiché investe l’emotività. Esso è più ricco di umanità, a fronte del semplice conoscere. Investe lo stesso conoscere e lo anima e lo riscalda.

Durante il buio di fede, il desiderio è la più alta manifestazione concreta della stessa fede.

Quando una persona, in pena per il proprio affievolimento di fede, si accorge di star desiderando di credere e di amare, allora la pace la invade, e si concede un’aridità desiderante, che è la spia sincera dell’amore.

Il desiderio è una faccia della speranza. La speranza include la realtà della fede. La fede è azione di Spirito Santo nel cuore e nella mente di chi crede.

Nutrire il desiderio è già preghiera, quella preghiera che evita le molte parole, proprio come vuole Gesù. Il dono del desiderio di Gesù, è già attività dello Spirito Santo in noi.

Nei salmi leggiamo che il Signore esaudirà il desiderio del cuore. L’uomo dei desideri è lodato. Il desiderio è la culla della fede e della speranza, è inizio quindi di salvezza.

GCM 14.10.08