HOME

Home > ITINERARIO e PSICOLOGIA > Articoli 2008 > Ogni sapere verso Gesù

Ogni sapere verso Gesù

Nessuna delle nostre esperienze e delle nostre conoscenze può essere scartata. Tutto è utilizzato per attuare in noi la forgiatura di Dio.

Un professore di università, che è diventato alunno e non  docente nel regno di Dio, sta trarre dal proprio bagaglio personale oggetti vecchi e oggetti nuovi. Suona press’a poco così quel “omnis scriba doctus in regno coelorum...” (Mt 13,52). Il greco quel “essere alunno” (doctus) lo mostra chiaramente: “matheteutheis”, uno che è stato scolarizzato.
L’unico maestro, per il regno dei cieli, è Gesù. Chiunque  pretende di insegnare salvezza agli uomini, e non si allinea con la parola di Gesù, è anticristo, ladro e assassino (se prendiamo a prestito le parole del Vangelo di S. Giovanni).

Diventare scolari di Gesù, richiede di aumentare le conoscenze che servono a vivere, non di sopprimerle, come talvolta si legge in una certa ascetica pessimista.

Gesù è venuto per completare, non per distruggere.

Se Paolo di Tarso reputa cose scartabili, rifiuti, la scienza che non si allinea alla persona di Gesù, parla di quella antica scienza, basandosi sulla quale egli rifiutò e perseguitò Gesù. Tuttavia, lui scriba, entrato nella fede, si servì di tutte le conoscenze teologiche precedenti, per dimostrare la validità di Gesù e la sua profonda capacità salvifica. “Scriba, doctus in regno coelorum”.

Il nostro sapere è un “saper niente” come dice Paolo, se raffrontato con la sublime sapienza di Gesù. A questo il nostro sapere, per essere elevato, deve essere irrorato dalla sapienza di Gesù, che giunge al culmine con la Croce e con la Risurrezione.

GCM 27.07.08