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Mistica collettiva

L’esperienza mistica collettiva non è quotidiana, né la si trova sul mercato. Essa comunque è possibile e realizzata.

La base è la fede comune.

Per i cristiani è base la fede che ci lega a Gesù.

Purtroppo molti sfuggono la fede, o perché sono ignoranti nei suoi riguardi, o perché si credono superiori.

Anche Paolo parlava di una fede da lattanti e una fede da persone adulte. Ma non conosceva una superiorità sulla fede.

Alcune persone al contatto con un credente, dimostrano una certa frustrazione: “Beati voi che credete”. Così non si credono autorizzati ad aver fede.

Altre persone rifiutano la fede, perché “cosa da donnette”. Forse dimenticano che essi possono parlare, perché alla loro origine c’era quella donnetta che va sotto il nome di mamma.

La mistica collettiva, spesso si trova tra quelle persone che hanno seguito un percorso di spiritualità, confacente con il loro carattere, esprimendo da questo alcune attività più in armonia con quella spiritualità (francescana, carmelitana, focolarina, neocatecumenale, ecc.).

La mistica collettiva di solito produce la gioia per le “scoperte” comuni, gioia che si può esprimere anche con canti sorridenti.

Dentro questo incontro di mistica comunicante, si colloca ovviamente la mistica vissuta dai coniugi cristiani. Se essi vivono la propria fede nella sincerità, se del matrimonio condividono la grandezza divina e la finalità indicata da Gesù, se la preghiera è fatta “con la mano nella mano”, per vibrare all’unisono al contatto con Dio, la mistica comunicante è normale.

GCM 11.08.08