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I miti

     Beati i miti: erediteranno la terra. Una parte degli esegeti interpretano “la terra”, quale terra spirituale, promessa da Dio. Perché non semplicemente “la terra” (ten ghen), sia la terra in senso lato, sia la terra confinata dentro Israele?

      La storia ci indica che gli eserciti conquistano, i militari si uccidono, i potenti distruggono. Ma è la povera gente, scampata alla distruzione, che continua a coltivare la terra e a far figli.
 
     La violenza degli eserciti distrugge, poi sono i piccoli, gli sconfitti che si rimboccano le maniche e lentamente ricostruiscono.      

     I miti soffrono, poi sopravvivendo fanno rigermogliare dove l’atomica ha desertificato e le bombe intelligenti hanno annientato.
 
     Miti sempre, anche a casa nostra, dove troviamo sempre chi ci vuol annientare, perfino con la pretesa della pietà.

     Quante vittime ha fatto la religione, non per onorare il Padre, ma per salvare se stessa. Ai nostri giorni il P.Pio. Due millenni or sono Gesù di Nazareth. il Figlio di Dio ucciso per salvare la religione, che pretendeva di onorare Dio. “Da’ onore a Dio: sei tu il Figlio di Dio?”. “Sì”. E allora ti ammazziamo.
 
     I miti di casa nostra, nell’ambito del Cattolicesimo e del Cristianesimo, ma anche nel semplice ambito di una famiglia o di una comunità religiosa, dove oggi ancora si avvera la spada che divide due contro tre e tre contro due. Il mite è oppresso, e guadagna la terra della sua interiorità con Dio, e il cuore del “persecutore” pregando per lui.

     Il mite è sempre un perdente vincitore, perché sa di essere alleato con l’Onnipotente, che lo promuove a beato conquistatore.     

     GCM 03.09.07