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Invidia e stima

Attorno a una persona dotata, si muovono almeno due sentimenti: invidia e stima.

L’invidia è aggressiva, e tende a sopprimere la persona dotata. Critiche sul suo operato, che necessariamente è oltre i confini della mediocrità, la quale si nasconde sotto l’esigenza di salvare il consueto, spesso adombrato da norme e da leggi. Gesù ne sperimentò la virulenza.

La soppressione della persona dotata si rivolge a tutto il suo spaccato personale. Su dieci nozioni, è sufficiente che non ne conosca una, per accusarlo di ignoranza. Su dieci iniziative, basta che ne vada male una, per sentire la gente che gode della sua caduta.

La lotta contro la persona dotata non è mai di uno contro uno, ma deve sempre essere di più contro uno, perché l’invidioso trascina altri nella sua invidia, poiché senza di loro si sente debole. Quando l’invidia circola nelle famiglie o nelle piccole comunità, il dotato diventa martire. Leggere la vita di santi e sante vissuti in comunità.

Per grazia di Dio, c’è anche un grande numero di persone, che stimano la persona dotata. Allora apprezzano le sue iniziative, si avvalgono del suo sapere e dei suoi consigli, si uniscono alle sue imprese e ne partecipano godendo i frutti. La stima ringrazia, collabora, condivide.

Quando in una comunità o in una famiglia, la stima lega i componenti, la gioia aumenta, perché il successo di uno è il successo di tutti.

La stima fa crescere non soltanto le persone, ma anche i gruppi: la gloria reazionale!

GCM 05.01.07