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Umiltà

Chi si esalta sarà umiliato, chi si umilia sarà esaltato.

E’ un costume dei politici (chi più e chi meno e chi molto più) esaltare se stessi e le proprie opere. Ed è vanto degli uomini, che si sono fatti da sé (strano! la Bibbia afferma che Dio ha fatto gli uomini!).

Chi si umilia sarà esaltato.

C’è una parte di noi, che noi cerchiamo di nascondere a noi stessi. E’ la parte che ci umilia e che rifiutiamo o nascondiamo.

Sì, spesso gli altri e la vita ci umiliano. Però più spesso noi stessi ci umiliamo, giudicando negativi o i nostri sentimenti o le nostre azioni.

Eppure Dio si rivela soprattutto all’umile. “Ha visto l’umiltà, la bassezza, della sua schiava”.

La nostra umiltà è il campo di atterraggio di Dio. Noi di solito glielo sottraiamo volendo essere “qualcuno”: “sarete come Dio!”

Competizione o accoglienza. La scelta si fa qui. “Chi non è con me, è contro di me”. “Chi non è con me, disperde”.

Quando ci sentiamo umiliati, la prima reazione è la ripicca...se l’umiliazione ci raggiunge da fuori, dagli altri.

Quando ci imbattiamo con l’umiliazione, prodotta dentro di noi dai nostri limiti, allora tentiamo la fuga nella nebbia dell’ignoranza, del non voler vedere. La fuga dall’umiliazione ci rende stupidi. E poi, per non sentirci umiliati, aumentiamo la nostra stupidità proclamandoci intelligenti. Non è stupido più stupido di colui che vanta la propria intelligenza.

L’umiltà, quelle poche volte che l’abbiamo accettata, ci regala la pace. E’ una pace che viene dal cuore e dallo Spirito di Dio. “Vide l’umiltà della sua schiava”. E allora “magnificat”!

GCM 29.10.05