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Liberi dal terrore

Dal terrore all’amore. Gesù ci ha traghettati dalla sponda del terrore di Dio alla sponda dell’amore di Dio. Perciò i potenti l’hanno ucciso.

Infatti i potenti dominano con il terrore: terrore della morte, delle leggi, dell’emarginazione, della povertà. Perciò si oppongono a tutto ciò che è amore, oppure al vocabolo amore danno un altro significato: lo scambiano con il coito.

I potenti non sopportano quella potente centrale d’amore, che è Gesù. Eppure l’amore risorge e vive, o addirittura, vince.

Non solamente i potenti rifiutano di trasferirsi dal terrore all’amore, ma anche i piccoli. “Signore, vuoi che facciamo piovere fuoco dal cielo?”: chiesero a Gesù i due fratelli, figli del tuono. Gesù gli rispose: “Non sapete a quale Spirito appartenete”.

Noi stessi non ci lasciamo traghettare da Gesù. Preferiamo alimentare i nostri sensi di colpa, anziché la gioia della confidenza e dell’abbandono a Dio.

Gesù portò l’amore del Padre, visse d’amore, predicò l’amore universale, da estendersi tra gli amici e tra i nemici. Le sue parole sono dettate d’amore, i suoi miracoli sono le porte spalancate per far scorrere l’amore del Padre in mezzo agli uomini.

“Non sono venuto per emettere sentenze, ma perché l’uomo sia salvato attraverso di me”: sono frasi riportate nel Vangelo di Giovanni (sebbene in terza persona).

Noi troviamo difficile l’abbandonare il terrore per l’amore, poiché non sappiamo rinunciare a comandare sugli altri. L’orgoglio è il naturale nemico dell’amore.

GCM 04.07.05