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N2 La terra dei miti

Troviamo molto ottimismo, nelle parole di Gesù, quando pronuncia quel “Beati i miti, perché erediteranno la terra!”.

Gesù Bambino, il grande mite. Mite, sebbene ancora non consapevole, verso i suoi genitori. Nelle mani della madre, impotente, che si lascia fasciare e adagiare sul fieno. Fieno lene, non paglia aguzza, come ci fanno vedere troppo spesso i presepiari, di solito poco istruiti sul Vangelo di Luca, ma molto influenzati dai Vangeli apocrifi. Gesù è il mite, che lascia fare. Non può far altro che lasciar fare, pur tra vagiti.

Mite, quindi, necessariamente, eppure egli già possiede la terra. La sua terra, quella che lui aveva creato, non orrida, ma perché fosse abitata. E venne ad abitarla.

È adagiato, bimbo, proprio in quella terra che da sempre era sua. Lui è abbandonato mitemente alla terra: la terra non gli è nemica. Perfino il mare lo sostiene, quando vi cammina sopra. È mite, non inveisce, ma si vive nelle cose.
Il Natale è l’inizio della sua mitezza e della sua beatitudine. Quando Gesù parla della povertà, nelle sue beatitudini, guarda il cielo (è vostro il cielo), quando parla della mitezza guarda la terra (possederanno la terra).

La terra infatti è per chi sa chinarsi. Il potente domina la terra, ma non la percepisce amica. L’umile ama la terra, perché conversa con essa, si sente vicino alla propria origine (Adamo, uomo tratto dalla terra): la madre terra di Francesco. Dalla terra sei nato e in terra ritornerai. Lo stesso grembo alla nascita e alla morte.

Il mite ama la terra. Si strugge al ricordo della terra di origine, con i suoi colori e i suoi sapori. Egli sì possiede la terra, perché la ama. Il possesso dell’amore, lontanissimo dal dominio del conquistatore e dello sfruttatore. Solamente il mite sa penetrare i segreti della terra proprio perché lui la ama.

La superbia sta anche oggi rovinando la terra, perché la offende, la sfrutta, la guasta, soprattutto con le guerre. La superbia non è capace di trovare la beatitudine, che emana dall’essere gli abitatori di questo mondo.

29.11.12